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il FIGLIO dell'UOMO

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dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

Aderite all"

ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

MILANO — Da ieri l’Alta velocità è una realtà:

meno di tre ore da Roma Termini a Milano Centrale,

45 minuti da Torino Porta Susa a Milano Porta Garibaldi, 70 da Roma a Napoli. In particolare Roma e Milano saranno collegate da 72 treni "Frecciarossa" al giorno, con oltre 48 mila posti a disposizione.

Debutto con qualche disagio.

Come per i passeggeri del primo treno veloce arrivato a Napoli con 33 minuti di ritardo (e ridotto di alcune carrozze).

Roma-Milano: la sfida tra il treno e l'aereo

2009-12-14

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Il Mio Pensiero:

Dal Sito Internet di

il SOLE 24 ORE

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2009-12-14

Le tariffe dell'alta velocità. Confronto internazionale

Treni alta velocità-tariffe di sola andata in 2° classe

Paese

Linea

Km.

Tempominimo

Prezzo (euro) 

Famiglia con 2 figli*

Numero treni AV

Max

Base

Min

Media distanza

Italia

Milano-Bologna

215

1h05

51

41

29 (a)

da 106 a 154

21 treni al giorno

Germania

Francoforte-Duesseldorf

215

1h26

73/55^

51/38 ^

29

da 116 a 146

27 treni al giorno

Francia

Parigi-Lille

217

1h02

54

42

15

da 59 a 162

22 treni al giorno

Spagna

Madrid-Valladolid

189

1h10

33,8

21,2

13,5

da 54 a 108,20

Lunga distanza

Italia

Milano-Roma

547

3h/3h30

111

89

48 (b)

da192 a 334

36 treni al giorno

Germania

Monaco-Hannover

581

4h12

116/87^

29

da 116 a 232

14 treni al giorno

Francia

Parigi-Valence TGV

557

2h

91,9

60,5

22

da 90 a 384

11 treni al giorno

(Parigi-Lione 28 al giorno)

Spagna

Madrid-Barcelona

600

2h43/3h27

129,3

65,7

43,8

da 175 a 413,80

Breve distanza

Italia

Milano-Torino

148

1h

39

31

22 (a)

da 60 a 118

7 treni al giorno

Germania

Amburgo-Hannover

152

1h10

40/30^

40/30 ^

29

80 **

31 treni al giorno

Francia

Nimes-Valence

146

42'

37

29,7

17

da 61a 118

15 treni al giorno

Spagna

Siviglia-Cordoba

137

41'

29,2

26,3

15

da 62 a 93,40

* tra i 4 e i 12 anni

** Una famiglia in cui 2 adulti hanno la BahnCard25 paga 60 euro

^ La tariffa più bassa è per chi dispone di una BahnCard25

(a) Promo -30%

(b) Formula "48 euro"Ricerca effettuata il 18 novembre per viaggi dopo il 13 dicembre

Tariffe minime non rimborsabili e per posti limitati

Nota: in Italia chi acquista un carnet da 10 viaggi ottiene uno sconto del 20%

Nota: in Spagna il viaggio A/R costa sempre il 20% in meno

Nota: in Germania con la BahnCard (che costa 57 o 225 euro l'anno) si possono ottenere sconti del 25% e 50% rispettivamente

13 dicembre 2009

 

 

 

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2009-12-20

Caos Frecciarossa, il Pd :

"Parlamento convochi Moretti"

Il deputato Merlo: "Pendolari penalizzati". A Torino aperta un'inchiesta da Guariniello

*

NOTIZIE CORRELATE

*

Milena Gabanelli: "Io, pendolare e i ritardi del Frecciarossa"

(Ansa)

(Ansa)

ROMA - Il Parlamento convochi l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti. È quanto chiede il deputato piemontese del Pd, Giorgio Merlo, che intende così fare chiarezza sui ritardi e i disservizi dei nuovi Frecciarossa. "L'alta velocità - dice - è una grandissima opportunità, che non può essere sciupata, ridimensionata o nascosta per le responsabilità politiche e manageriali di chi la gestisce". Secondo Merlo, "l'avvio, per certi versi drammatico, della Frecciarossa ha penalizzato ulteriormente i pendolari piemontesi - sottolinea - creando enormi disagi con i nuovi orari a livello regionale e con pesanti ricadute negative sui grandi collegamenti nazionali". Una situazione, continua , "che non può essere giustificata con la sola casualità o con le pesanti accuse alla regione Piemonte rivolte dall'ad delle Ferrovie, Moretti". Di qui la richiesta, già formulata da Merlo in una lettera alla presidenza della Commissione Trasporti della Camera, di convocare quest'ultimo in Parlamento: "Credo sia indispensabile farlo al più presto - sostiene - per chiarire che le responsabilità di questa incresciosa situazione non possono essere scaraventate banalmente sulla Regione Piemonte o sulle proteste dei pendolari che occupano i treni".

PROCURA - Frecciarossa, tra l'altro, sarebbe anche nel mirino della Procura di Torino. I disagi lamentati nei giorni scorsi dai passeggeri del nuovo treno ad alta velocità hanno spinto il pm Raffaele Guariniello ad aprire un fascicolo conoscitivo. Il magistrato, come scrive Repubblica, ha dato inoltre mandato alla Polizia ferroviaria di monitorare treni e linee. Sorvegliati speciali, appunto, sono i Frecciarossa. Gli agenti dovranno relazionare direttamente a Guariniello, e in tempi stretti, sui tanti disservizi del treno veloce entrato in funzione da un paio di settimane. Ritardi, che in alcuni casi secondo i pendolari hanno superato i 100 minuti, ma anche sovraffollamento delle carrozze, overbooking e, di conseguenza, precarie condizioni di sicurezza. Problemi che i viaggiatori hanno messo nero su bianco nelle decine di segnalazioni inviate al pm Guariniello, già da tempo impegnato a indagare sui disservizi dei treni tradizionali. I risultati di questo nuovo screening disposto dal magistrato serviranno a delineare un quadro oggettivo della situazione. Il materiale così raccolto sarà portato anche all'attenzione dell'Agenzia italiana per la sicurezza delle ferrovie.

 

20 dicembre 2009

 

 

 

 

Milena Gabanelli: "Io, pendolare

e i ritardi del Frecciarossa"

Il diario di viaggio della conduttrice di "Report"

sulla navetta Bologna-Roma

Milena Gabanelli (Ansa)

Milena Gabanelli (Ansa)

La denuncia del Corriere ("Se i pendolari che protestano hanno ragione") ha messo in evidenza il disagio di migliaia di viaggiatori alle prese con ritardi e disservizi dovuti ai nuovi orari dei treni e alla soppressione di alcune fermate intermedie. Molte le proteste, come abbiamo documentato, anche per i ritardi dei treni ad Alta velocità e sulle nuove regole dei rimborsi. E centinaia le mail dei lettori. Questo è il diario di viaggio di Milena Gabanelli (foto), conduttrice di Report, pendolare sulla navetta Bologna-Roma.

 

Mercoledì 16 dicembre: parto da Bolo­gna alle 8.47, arrivo previsto a Roma, 10.55. Tempo bello, cielo terso. L’impiega­to del Club Eurostar mi consegna il bigliet­to con una punta di orgoglio: "Ce l'abbia­mo fatta, adesso si va a Roma in due ore!". Per una pendolare fissa come me è una bella notizia. Il treno arriva con 10 minuti di ritardo, a Firenze ne ha già accumulati altri 20. Mi sie­do nel salottino vuoto perché devo fare mol­te telefonate e non voglio disturbare. Quan­do passa il controllore allungo i 10 euro di supplemento. "Da una settimana sono 20 euro" mi dice. Anche se me li rimborsa la Rai, 20 euro per un treno in ritardo non glie­li do; mi alzo e torno a sedermi al mio posto sulla carrozza 3. Arrivo a Termini con 35 minuti di ritar­do. Mi infilo al Club Eurostar per chiedere il rimborso. Una signora guarda il biglietto e dice: "Ripassi fra 20 giorni, perché deve essere lavorato". Lavorato? "Si", dice "adesso c'è tutta un’altra procedura". Imbufalita vado a prendere il taxi.

Due giorni dopo sono di nuovo lì, in anticipo sulla partenza e con il tempo a disposizione per capire meglio questa storia del rimborso. Tre persone in fila e un solo sportello aperto. Dal nulla compare una mastina che sbarra la strada a quei pochi passeggeri che varcano la porta automatica del club, e gli chiede di esibire la tessera associativa. A lei domando informazioni sul bonus, ma non sa nulla, è lì solo per impedire l'ingresso agli abusivi. Quando è il mio turno l'impiegata mi dice che, dal 13 dicembre, con 35 minuti di ritardo non si ha più diritto al 50% di rimborso, "sta scritto nel regolamento europeo al quale abbiamo dovuto adeguarci" e mi allunga un malloppo di 40 pagine. Lo sfoglio, trovo il riferimento al rimbor­so in caso di ritardi, ma non ci sono indica­zioni specifiche. Mi indigno, arriva un'altra impiegata, guarda anche lei, e poi scompa­re dentro un ufficio a consultare internet. Alla fine il mio treno parte e ne so come pri­ma. Le carrozze sono piene, ma i salottini viaggiano vuoti. Chiacchiero con il capotreno che mi dice "è stato fatto un gran can can per andare sui giornali e in televisione a dire che si accor­ciano i tempi, ma la Firenze Bologna non si riesce a fare in mezz’ora, in pratica ci vuole ancora lo stesso tempo di prima e il rimbor­so del 50% del biglietto te lo danno solo con 2 ore di ritardo". E in effetti quando scendo a Bologna il tempo di percorrenza è sempre di 2 ore e 40. Il capotreno mi saluta e sussur­ra "i 37 chilometri di tunnel, sa, sono un problema". Quel tunnel lo percorrerò tutte le settimane, penso, mentre vado verso casa con in mano un gianduiotto gentilmente of­ferto dal personale di bordo, è in carta argen­tata con scritto "frecciarossa".

Epilogo: le ferrovie spagnole rimborsa­no il 50% del biglietto AV per ritardi supe­riori ai 15 minuti e il 100% sopra i 30 minu­ti. Francia e Germania il 25% dai 60 ai 119 minuti, il 50% se si superano le due ore. Quindi Trenitalia si è adeguata alle condi­zioni dei due paesi europei noti per la pun­tualità dei loro treni. Poco puntuale è inve­ce anche il sito di Trenitalia dove nell’area clienti, all’indice "bonus previsti" trovi scritto: "Se il treno AV, AV Fast, ES su cui si viaggia porta più di 25 minuti di ritardo hai diritto al 50% del prezzo pagato". Buon Natale, ingegner Moretti.

Milena Gabanelli

20 dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

2009-12-18

Pendolari e proteste - Interviene l’Unione delle Province. Chiamparino: maggiori investimenti

Treni, le piccole città più isolate

Tagli da Cremona a Forlì. E Fitto riottiene la linea da Lecce

MILANO—Ai passeggeri del Torino-Lecce è andata bene: il Cipe lo ha ripristinato. Ma la protesta di tutti gli altri pendolari a media e bassa velocità cresce. Bolzano, Cremona, Forlì, Alessandria, Catania: è la voce delle città della provincia italiana a gridare più forte. Quelle dove l’Alta velocità (ieri alle prese con ritardi da neve) non passa. Ma anche dove Eurostar e Intercity passano meno o addirittura non passano o fermano più. "Creando un danno pesante alla vita delle persone e all’economia del Paese", è intervenuta ieri l’Unione delle province. "Perché l’Italia non è fatta solo da Milano e Roma". La vita di Alberto Serafini "pendola" tra Cremona e Roma almeno una volta al mese.

"Prima c’era un Eurostar diretto che impiegava quattro 4 ore e 15 minuti al costo di 54 euro— racconta —. Ora servono due cambi (col rischio di perdere le coincidenze), più o meno lo stesso tempo e 67 euro. Oppure un cambio a Milano con più tempo e 95 euro". Quando va bene, perché se le cose vanno invece come domenica 13 i ritardi sono una regola e i rimborsi un miraggio. "Praticamente aboliti, visto che quello del 50% è passato da 25 minuti a due ore di ritardo". La conferma che qualche taglio di troppo è stato fatto è arrivata ieri. Il Cipe ha approvato il nuovo contratto di servizio di Trenitalia ma ha inserito una prescrizione per il ripristino, da gennaio, dell’Eurostar City Torino- Lecce. La notizia è stata data dal ministro per i Rapporti con le Regioni, il pugliese Raffaele Fitto, che si era fatto portavoce delle proteste del Salento. E subito è stata commentata dalla Regione Piemonte: "Se poi qualche ministro veneto volesse prendersi carico della questione dei Torino-Venezia, completamente eliminati...".

Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino (Pd), in qualità di presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), ha sottolineato la necessità di investire risorse sull’intero sistema e di completare la ristrutturazione dei nodi: "L’Av che comincia a funzionare mette solo in evidenza problemi decennali. Certo che se a questi si aggiungono anche meno collegamenti... ". Il pdl Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e dell’Unione delle province d’Italia (Upi), ieri ha avviato "un monitoraggio delle situazioni di maggiore sofferenza ": "Durante la nostra conferenza unificata sono emerse diverse segnalazioni". Segnalazioni che danno voce anche al malcontento di alcuni distretti economici e al timore che i tagli si possano trasformare in un boomerang anche per l’Alta velocità. "Perché, come nel trasporto aereo gli hub sono serviti da una rete di piccoli scali, così anche l’Alta velocità ha bisogno di una rete secondaria capillare ed efficiente per essere alimentata ".

Alessandra Mangiarotti

18 dicembre 2009

 

 

 

 

2009-12-17

Caos treni dopo l'Alta velocità. Il Piemonte guida il fronte contro i tagli

Le Regioni: ai privati le linee soppresse

La protesta dei pendolari. La Toscana al governo: quei convogli sono di utilità sociale, vanno ripristinati

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NOTIZIE CORRELATE

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L’ira dei pendolari dopo l’Alta Velocità (16 dicembre 2009)

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Video: l'inaugurazione con Berlusconi dell'"Altra velocità" (25 marzo 2009)

(Photoviews)

(Photoviews)

MILANO — Un partito delle Regioni per ripristinare i treni a media e lunga percorrenza. È la risposta politica ai tagli di Treni­talia. Con Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna pronte anche ad assegnare le tratte a vettori privati pur di non lasciare isola­ti pezzi di provincia che fino a ieri potevano contare su un col­legamento, se pur di serie B, con l’Alta velocità. Ma anche con la Toscana che richiama il governo al suo dovere: "Quei treni sono di utilità sociale, van­no ripristinati".

Dopo la protesta dei pendola­ri, anche le Regioni fanno senti­re la loro voce. E come succede in carrozza, il dito è puntato sul­la qualità dei treni che ci sono (locali in ritardo e sporchi) e sull’importanza di quelli che non ci sono più (Eurostar City tagliati). Il Piemonte la sua stra­da l’ha intrapresa. "Di fronte al­le continue proteste dei pendo­lari abbiamo fatto l’unica cosa da fare: liberalizzare il traporto locale (di competenza delle Re­gioni) e aprire alla concorren­za ", afferma il governatore Mer­cedes Bresso. "Il governo ha fat­to una sorta di proroga di sei an­ni alla legge Ue, noi abbiamo scelto un’altra strada". I bandi per tre lotti sono già pubblicati sulla Gazzetta Ue. "A febbraio saranno raccolte le manifesta­zioni di interesse", spiega l’as­sessore Daniele Borioli. Nel 2010 sarà la volta di altri due lotti. Finora hanno mostrato in­teresse aziende pubbliche e pri­vate, italiane e non (tedesche e svizzere). La clausola inderoga­bile: "L’utilizzo di materiale ro­tabile nuovo". Fin qui la rete lo­cale. "Ma ora sembra che si sia arrivati a un triste momento— dice Bresso —. Quello dell’ab­bandono di tutta la rete non-Av. Cuneo, Asti, Alessan­dria sono state tagliate fuori. Ho preso spesso il Torino-Bolo­gna, trenaccio ma sempre pie­no ". E adesso? "Adesso stiamo ragionando per ripristinarlo at­traverso accordi senza oneri o con piccole retribuzioni". Le va a ruota Borioli: "Accordi anche con privati, per permettere a di­stretti storici di agganciarsi al­l’Alta velocità. Ne avevamo par­lato anche con Trenitalia...".

Da qui il progetto di uno shuttle Torino-Bologna, ma an­che di un Torino-Genova che continui verso la Toscana. Un’idea condivisa dal governa­tore della Liguria Claudio Bur­lando: "L’Alta velocità è fonda­mentale. Capisco pure che lì si fanno i soldi, la concorrenza al­l’aereo. Ma le altre tratte non de­vono morire, siamo indignati". E l’assessore Enrico Vesco ag­giunge: "Di fronte all’arroganza di tagli unilaterali ecco la no­stra risposta: la messa a gare di quelle tratte". "Arrabbiato" an­che Alfredo Peri, assessore re­gionale dell’Emilia Romagna (nel 2007 la gara per regionale è stata vinta da un consorzio Trenitalia-ferrovie locali): "Ar­rabbiato per le fermate soppres­se (Faenza, Forlì, Cesena). E per quegli Eurostar City tagliati che da noi erano stati integrati nel servizio regionale con un con­tributo: 110 euro l’anno a cari­co dei pendolari (6000 quelli che hanno aderito), 240 dalla Regione". E il Torino- Alessan­dria- Piacenza- Bologna? "Forse di nicchia ma interessante. Dob­biamo ora valutare i costi". Con­trario invece ad "operazioni spot" l’assessore della Toscana Riccardo Conti: "Il piano regio­nale può essere integrato, e va bene l’apertura alla concorren­za. Ma la competenza di quelle tratte è del governo e il mini­stro deve fare il suo mestiere".

Alessandra Mangiarotti

17 dicembre 2009

 

 

 

 

2009-12-16

Le accuse: più disagi e nuovi aumenti. Le Ferrovie: nessun ridimensionamento

L’ira dei pendolari dopo l’Alta Velocità

Occupazioni a Bergamo e Firenze, raccolta di firme a Cremona. "Pronti allo scontro"

(Mauro Sioli)

(Mauro Sioli)

MILANO — L’Italia della pro­testa che viaggia sui binari ha due facce. Il volto del manager del Frecciarossa Mi-To che ieri mattina è partito da Porta Nuo­va con venti minuti di ritardo causa assalto al vagone risto­rante in cerca di posti a sedere. E quello dell’impiegata del Frec­ciabianca Genova-Livorno che, tra ritardi e vagoni gelidi, ha af­fidato la sua delusione a un sms inviato al comitato dei pen­dolari liguri: "Sono sul Freccia­bianca, medesimo treno di sempre, solo più costoso".

Fermate cancellate. Eurostar City e Intercity soppressi. Re­gionali rallentati "per dare la precedenza all’Alta Velocità". Ma anche biglietti rincarati. A tre giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia, cresce il malcontento dei pen­dolari dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia alla Puglia, quelli dei regionali ma soprat­tutto quelli delle medio-lun­ghe percorrenze. E prende cor­po nelle forme più diverse: rac­colte di firme (in difesa del Pen­dolino Bergamo- Cremona- Ro­ma o delle fermate a Follonica e Cecina), lettere al governo (l’ha inviata la Regione Piemon­te, orfana di collegamenti diret­ti con il Nord Est e il Sud). E an­cora: occupazioni dei binari (l’hanno organizzata i pendola­ri della Firenze-Orvieto-Ro­ma), occupazioni degli uffici dei capistazione (è successo a Bergamo), litigi agli sportelli per il nuovo sistema di rimbor­si (25% per i ritardi tra i 6o e i 119 minuti, 50 oltre i 119). Ma anche vertici in prefettura per scongiurare, come dice un ca­popopolo di vecchia data, che "la protesta si trasformi in un problema di ordine pubblico". "Ridateci i nostri treni", hanno chiesto l’altra sera i pendolari al prefetto di Torino. Da Treni­talia però replicano: "I treni dei pendolari, quelli regionali e quelli con sovvenzione pubbli­ca, non sono stati praticamen­te toccati. Per gli altri, in regi­me di libero mercato, sono sta­te introdotte molte più corse, più veloci, che giustificano i nuovi prezzi. Prezzi che sono comunque ancora tra i più bas­si in Europa".

Ieri la protesta è andata in scena sul Frecciarossa in par­tenza alle 7.40 da Torino. Tre­no affollatissimo. Prima e se­conda classe. Anche perché, co­me denuncia Altroconsumo, la differenza tra un biglietto e l’al­tro è di un euro: "E quindi, con­siderato il giornale e il caffè gra­tis, la prima conviene, è più economica della seconda rinca­rata del 30%". Un treno così af­follato che in molti, per non sta­re in piedi, hanno preso posto nel vagone ristorante. "Tutti fuori o non si parte, chiamo la polizia", ha avvertito il capotre­no. La Polfer è arrivata, il treno è rimasto fermo per 20 minuti. Poi è ripartito con la carrozza ri­storante al completo e, dicono da Trenitalia, "molti posti nel­l’ultima liberi". L’altro giorno in piedi sul Mi-To sono rimasti in 98. "Guariniello ci aiuti lei", hanno chiesto i pendolari al procuratore aggiunto presente sul Frecciarossa. Ma sempre l’altra mattina la protesta è scoppiata anche tra i pendolari dell’Intercity delle 6.05 partito in ritardo e con le carrozze geli­de. Tuona Cesare Carbonari, portavoce dei pendolari della Torino-Milano: "Hanno sosti­tuito gli Eurostar con Intercity scassati, hanno ridotto le car­rozze, 210 posti in meno a tre­no. Ci hanno tolto tutti i colle­gamenti diretti con il Nord Est e la Puglia. Tutto per invogliare la gente a viaggiare sull’Alta Ve­locità ". Parole che ricalcano la relazione inviata dall’assessore regionale ai Trasporti Borioli al ministro Matteoli: soppressi in tutto 22 treni Eurostar City, nessun collegamento diretto con Venezia e Trieste, Bari e Lecce, nessuna fermata a Verba­nia e Arona.

Come il Piemonte anche la Liguria si dice "isolata e abban­donata". "Abbandonata come le tante regioni e le tantissime città non toccate dall’Alta velo­cità ", afferma la portavoce dei comitati liguri Sonia Zarino. Il nuovo orario: "Genova guada­gna alcuni collegamenti con Milano e Roma ma perde i di­retti con Firenze e ben nove da e per Torino. Il Tigullio è sem­pre più isolato". Le tariffe: "Prendiamo il Roma-Chiavari con un Es City in 2a classe, dai 45,60 euro si è passati a 50,50, con un risparmio di tempo di ben cinque minuti. Quasi un euro a minuto". I collegamenti con la Francia: "Una vergogna. Causa il mancato accordo tra le due ferrovie, obbligo di cam­bio a Ventimiglia e impossibili­tà di consultare un orario uni­co o comperare un biglietto per Nizza. Ma queste sono le ferrovie di un Paese civile?".

Alessandra Mangiarotti

16 dicembre 2009

 

 

 

 

 

L'INCHIESTA SUI TRENI

Se i pendolari protestano hanno ragione

Non possono continuare a essere trattati come cittadini di serie B. Intervenga il governo

L’Italia che non va s’incontra in questi giorni nelle stazioni ferroviarie, arrabbiata e indignata per l’ennesima beffa, le attese, le corse soppresse, i vagoni sudici e sporchi, il freddo e il nuovo orario che ribalta le abitudini e provoca disagi. "Treni in ritardo, protesta dei pendolari". Sembra il titolo di un film già visto, l’ennesima replica di un brutto spettacolo, e invece è la banale sintesi di una grande vergogna che non fa scandalo perché non riempie le piazze e non sfila in corteo: la gente che viaggia ha altro da fare. Sui binari italiani non c’è solo l’orgoglio dell’Alta velocità, l’impresa meritoria delle Ferrovie che ha accorciato le distanze tra una città e l’altra.

C’è anche il mugugno costante di un esercito enorme, centinaia di migliaia di cittadini che si sentono ignorati, emargina­ti, inascoltati dopo anni di appelli, petizio­ni e promesse che la classe politica, siste­maticamente, disattende.

Sono quelli che ogni giorno arrivano a Milano dall’Emilia, dal Piemonte, dal Vene­to o dalla Liguria, che sincronizzano la vita con l’orario ferroviario e sono passati dall’ Espresso agli Intercity-Eurocity e adesso non trovano più le fermate intermedie, i collegamenti diretti, i riferimenti sui quali potevano contare. L’Alta velocità ha scardi­nato le frequenze lasciando grandi buchi neri negli orari: adesso ci sono treni che partono troppo presto e altri troppo tardi, non c’è più il Torino-Venezia, chi viaggia da Parma e Reggio Emilia è costretto a chie­dere permessi in azienda, è sparito il colle­gamento diretto Milano-Bolzano, sulla li­nea di Ancona si accumulano colossali ri­tardi, da Genova a Macerata sono aumenta­ti i tempi (un’ora) e i costi (venti euro), chi scendeva a Codogno per raggiungere Cre­mona non trova più l’interregionale delle 15.20 e perde mezz’ora ogni giorno. Per Mantova, rassegnarsi al peggio: è più velo­ce la tratta Milano-Roma.

Esiste un elenco infinito di casi che si sommano ogni volta ai guai del passato, un accumulo di disattenzioni e di inutili disa­gi che si scaricano sempre su chi ha scelto il treno per muoversi, rinunciando all’auto e a trasferirsi in un’altra città. I commenti, da una stazione all’altra dell’Italia in rotaia sono sempre gli stessi, è uno schifo, un di­sastro, sempre peggio. Qualcuno parla di Quarto Mondo e New Medioevo e forse esa­gera, ma i racconti sulla tratta Piacenza-Mi­lano all’altezza di Lodi parlano di annunci umani che contraddicono quelli dell’alto­parlante sulle fermate, di resse inverosimi­li nelle carrozze appena tiepide e di ingor­ghi al vagone ristorante del Torino-Milano per potersi sedere (poi il capostazione ha bloccato tutto e fermato il treno). Sui nuovi ES-city intanto si torna a parlare di tradotte e di tanfi d’altri tempi e un manager di lun­go corso sente il bisogno di sfogarsi su un blog dei pendolari-peones per raccontare un disastroso viaggio da Milano a Trieste dopo la soppressione del Cisalpino: "Salgo su un avveniristico Freccia Bianca già insoz­zato di graffiti, toilette sporca in prima clas­se, bagno senz’acqua, riscaldamento fuori servizio a Mestre, tempi peggiorati...".

È difficile rompere il muro del silenzio politico attorno all’odissea di cittadini im­meritatamente trattati come figli di un dio minore: i ministri su questi treni non ci vanno, e dai finestrini dell’Alta velocità nes­sun parlamentare vede la terra di nessuno che scrive ai giornali (sentendosi dire che ormai un ritardo non fa più notizia) o invo­ca un Gabibbo come difensore civico nazio­nale per avere garantito il diritto di viaggia­re come si deve, su treni puliti e puntuali che tengano conto della dignità delle perso­ne, della loro vita, e non soltanto dell’im­magine e delle alchimie dei nuovi orari.

Affiora una grande zona cieca nell’Italia che prende il treno, tagliata fuori dall’Alta velocità e dai treni regionali, una vasta area grigia rimasta senza voce e senza ascolto. Se Trenitalia e Regioni non bastano a ga­rantire maggiore efficienza e un miglior servizio intervenga il governo: è arrivato il momento di dire che i pendolari che prote­stano hanno ragione: non possono conti­nuare ad essere trattati come cittadini di se­rie B.

Giangiacomo Schiavi

gschiavi@rcs.it

16 dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

2009-12-14

I nuovi orari delle Ferrovie

Via ai super treni. Ricorsi sui prezzi

Ancora polemiche sugli aumenti

MILANO — Da ieri l’Alta velocità è una realtà: meno di tre ore da Roma Termini a Milano Centrale, 45 minuti da Torino Porta Susa a Milano Porta Garibaldi, 70 da Roma a Napoli. In particolare Roma e Milano saranno collegate da 72 treni "Frecciarossa" al giorno, con oltre 48 mila posti a disposizione. Debutto con qualche disagio. Come per i passeggeri del primo treno veloce arrivato a Napoli con 33 minuti di ritardo (e ridotto di alcune carrozze). Altra nota dolente, l’aumento dei prezzi dei biglietti. Le Ferrovie sottolineano che il nuovo orario permetterà nuovi e maggiori servizi che fanno inevitabilmente aumentare il costo.

Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Il Codacons ha annunciato ricorso al Tar chiedendo o l’annullamento delle nuove tariffe o la destinazione dei maggiori incassi alle linee dei pendolari. "Continua l’alta velocità del costo dei biglietti mentre la qualità dei treni pendolari resta ferma in stazione", afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi. Per l’Adusbef gli "aumenti che arrivano a punte del 28,1% nella tratta Napoli-Torino, penalizzano famiglie e pendolari". Un biglietto di seconda classe Milano-Roma è passato da 75,10 euro a 89 euro. In prima invece lo stesso viaggio costa 109 euro invece che 103,60.

 

14 dicembre 2009

 

REPUBBLICA

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2009-12-19

Settimana nera per i viaggiatori dell'alta velocità. Il nodo del nuovo tunnel appenninico

Effetto domino in tutta Italia. E le chance di essere risarciti ora sono più scarse

Falsa partenza per il Frecciarossa

Nessun treno in orario fino a Torino

di LORENZA PLEUTERI

Falsa partenza per il Frecciarossa Nessun treno in orario fino a Torino

Treno alta velocità Frecciarossa

TORINO - La rivoluzione dell'alta velocità - il lessico del viaggiatore tipo formato fast è indicativo - è partita al rallentatore. E continua a zoppicare. Palinsesti che saltano. Gli imbuti delle stazioni che diventano ragnatele. Macchinisti che in caso di difficoltà fermano i treni. Altri che non partono se i viaggiatori si assiepano nei vagoni-ristorante. E, snodo cruciale e critico, il nuovissimo tunnel del tratto Bologna-Firenze: quando lo impongono ragioni tecniche e di sicurezza, per questioni legate alla segnaletica e alle comunicazioni bordo-terra, i macchinisti non percorrono la galleria e ripiegano sulla linea storica, con un nefasto effetto domino anche per la circolazione tradizionale.

Così i 37 minuti previsti per coprire la tratta tra i due capoluoghi di regione diventano sogno, utopia, promesse di carta. Scovare un Frecciarossa partito e arrivato in perfetto orario allora è impresa ardua. I tabelloni che nelle stazione sferzate dal freddo polare annunciano gli sforamenti dei Tav - sempre all'ultimo secondo e mai appena possibile, come il regolamento di matrice europea imporrebbe - sono zeppi di variazioni.

Ieri mattina sembrava andasse meglio del solito, una settimana decisamente no. Il 9500 partito all'alba da Bologna e attraccato a Torino - città capolinea di convogli e di abbonati sull'orlo di crisi di nervi - ha fatto segnare solo tre minuti di ritardo. Poi è stata Caporetto. O Armageddon, altro termine entrato nel gergo dei pendolari ad alta velocità e dei passeggeri fast da corsa singola.

Non meglio precisati "interventi tecnici" - pare si tratti del tempo che ci vuole a resettare gli apparati Gps a bordo treno, in caso di caduta dei segnali - hanno imbrigliato il Frecciarossa 9533 da Torino a Roma (partenza ritardata di 41 minuti), l'ormai famigerato 9544 del percorso inverso (attracco 40 minuti dopo il previsto), il Napoli-Milano 9626 (62 minuti extra), il 9635 in direzione contraria (ha preso 78 minuti prima ancora di attraversare Roma) e via elencando. E la magra consolazione di un parziale risarcimento non c'è per tutti. In virtù del nuovo regolamento - "non possiamo fare diversamente, abbiamo dovuto applicare la direttiva comunitaria in materia", spiegazione da Fs - il bonus del 25 per cento scatta solo dopo un'ora tonda di ritardo e sempre che la colpa non sia dello stesso viaggiatore, di frane e catastrofi o di una infinità di altri imprevisti.

Ieri non è andata meglio ai passeggeri dei treni tradizionali. Le persone infreddolite a bordo dell'Intercity 514, partito fuori orario da Genova Principe, destinazione Torino, sono rimaste "prigioniere" in una gelida galleria ligure. "Si è rotto il locomotore - denunciano da bordo treno, chiamando con i cellulari - siamo qui da un paio d'ore e nessuno viene a liberarci". Non meno amareggiati quelli dell'espresso pomeridiano Palermo-Roma, il 728: "Siamo partiti con 63 minuti di ritardo e danno la colpa a noi: dicono che si sono prolungate le operazioni di imbarco".

© Riproduzione riservata (19 dicembre 2009

 

 

 

 

 

2009-12-14

Le novità dell'orario invernale delle Fs, in vigore da oggi fino al 12 giugno

Da Roma a Milano in meno di tre ore, 45 minuti da Torino al capoluogo lombardo

Ferrovie, arrivano le nuove tratte ad alta velocità

L'Adoc: "Rincari eccessivi in seconda classe"

In media le tariffe economiche aumentate del 17,8%, denuncia l'associazione. Di contro, solo un +9,5%

per i biglietti di prima classe. L'ad Moretti: "Non ci sono rincari, solo prezzi diversi per i nuovi servizi"

Ferrovie, arrivano le nuove tratte ad alta velocità L'Adoc: "Rincari eccessivi in seconda classe"

ROMA - La linea alta velocità da Torino a Salerno, passando per Milano e Roma, è la novità più interessante del nuovo orario delle Ferrovie dello Stato, in vigore da oggi fino al 12 giugno. Con i nuovi treni in 2 ore e 59 minuti da Milano Centrale si arriva a Roma Termini, in 45 minuti da Torino Porta Susa a Milano Porta Garibaldi, 37 minuti da Bologna a Firenze e 70 minuti da Roma a Napoli. Roma e Milano, in particolare, saranno collegate da 72 treni 'Frecciarossa' al giorno, con oltre 48mila posti a disposizione. Mille chilometri di binari che verranno percorsi alla velocità di 300 chilometri orari: il treno più veloce che collega Torino a Salerno impiegherà 6 ore e 43 minuti.

Ma è polemica con le associazioni dei consumatori, che denunciando che le nuove tratte saranno accompagnate da una 'stangata' nelle tariffe: secondo l'Adoc da gennaio ci saranno pesanti rincari sulla seconda classe e sul Sud Italia. L'aumento medio (che l'Adoc ha però calcolato solo sulle sette tariffe considerate, non rispetto alla totalità) di un biglietto di seconda classe sarà del 17,8%, spiegano i consumatori, circa 17 euro in più. Penalizzate le fasce più povere e i cittadini del Sud, che subiscono i rincari maggiori pur non usufruendo di migliori e più efficienti servizi, visto che in prima classe invece l'aumento medio sarà di circa il 9,5%. Sempre secondo l'Adoc, un viaggio in seconda classe sulla tratta Palermo-Torino costerà il 31,9% in più del 2009, da Napoli a Torino il 27,5% in più.

L'Adoc ha anche elaborato una tabella con i costi attuali dei biglietti in prima e seconda classe per le principali tratte, e con l'omologo costo da gennaio 2010. Questi i risultati: dal 13 dicembre, un biglietto di seconda classe Milano-Roma passa da 75,10 euro a 89 euro. In prima lo stesso viaggio costerà 109 euro invece degli attuali 103,60. Per la tratta Milano-Bologna 41 euro in seconda classe, invece di 37,10 euro e in prima 56 euro da 53,20).

Per la tratta Bologna-Firenze, 24 euro in seconda classe invece di 18,10 euro e 26 euro in prima, invece delle 24,70 attuali. Sulla Lecce-Milano (che solo nella parte finale include tratti di ferrovie ad alta velocità) in prima si passa a 122 euro da 110,20, in seconda 88 euro da 79,80. Sulla Roma-Venezia in seconda 73 euro invece di 61,80 in prima 94 invece di 89,30. Sulla tratta Napoli-Torino in seconda 137 euro da 107,40, in prima classe 168 euro da 149,20.

Gli aumenti non sono collegati esclusivamente ai nuovi servizi, emerge dall'indagine dell'Adoc, che, sia pure limitata a sole sette tratte, prende in considerazione anche linee per le quali non cambia nulla, che utilizzano gli stessi treni alla medesima velocità. A cambiare, al rialzo, sarà solo il prezzo.

"I nuovi prezzi - ha replicato l'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, rispondendo alle osservazioni delle associazioni consumeristiche - riguardano l'alta velocità e i servizi a mercato come alcuni Eurostar o Eurocity cioè quelli dove i costi si ripagano con il traffico. Non sono aumenti ma nuovi prezzi per nuovi servizi".

(13 dicembre 2009) Tutti gli articoli di cronaca

 

 

 

L'UNITA'

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2009-12-14

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-12-14

Roma-Milano: la sfida tra il treno e l'aereo

dai nostri inviati Nicoletta Cottone e Gianni Dragoni

14 dicembre 2009

Gli inviati del Sole 24 Ore, Nicoletta Cottone e Gianni Dragoni

DIRETTA / Da Roma a Milano sul Frecciarossa

di Nicoletta Cottone

Alta velocità Torino-Milano, in vigore i nuovi orari

Le tariffe dell'alta velocità. Confronto internazionale

Il treno rinnova la sfida con l'aereo sulla direttrice Roma-Milano. La gara parte nel primo giorno feriale di apertura dell'alta velocità ferroviaria sull'intero tracciato tra le due città, lunedì 14 dicembre, un anno esatto dopo la prima sfida seguita da due giornalisti del Sole 24 Ore. La gara prende il via dalla Fontana di Trevi, nel cuore di Roma e si conclude davanti al Duomo di Milano. Anche quest'anno la competizione è seguita in diretta on line dal sito del quotidiano. Partecipano due giornalisti del Sole 24 Ore, Nicoletta Cottone e Gianni Dragoni, per mettere a confronto tempi di percorrenza, costo, comodità e intoppi del viaggio Milano-Roma sui binari o tra le nuvole. Partenza alle 9 in punto. Nicoletta Cottone viaggia a bordo del treno Frecciarossa di Trenitalia, la cui partenza è prevista alle 9,30 dalla stazione Termini e l'arrivo a Milano centrale, senza fermate intermedie, alle 12,29. Gianni Dragoni è su un Airbus 320 dell'Alitalia, in partenza alle 10 da Fiumicino (volo AZ2036) e arrivo previsto a Linate alle 11,15. Le prenotazioni sono state fatte nel pomeriggio di venerdì 11, attraverso un'agenzia di viaggi. Costo dei biglietti: treno in prima classe 109 euro, aereo 205,85 (di cui 69,85 di tasse e supplementi), con la tariffa "facile" dell'Alitalia: se si perde il volo, si può cambiare il biglietto con una penale di 50 euro. La tariffa piena del volo Roma-Milano è invece di 353,86 euro, tasse comprese. Un anno fa, era domenica, la sfida fu vinta dall'aereo: Gianni Dragoni arrivò sul sagrato del Duomo alle 17,04, Nicoletta Cottone un'ora dopo, ma spendendo 200 euro in meno. Quest'anno il treno è più competitivo, secondo l'orario il viaggio sui binari è abbreviato di mezz'ora. Il traffico del giorno feriale potrebbe ritardare i collegamenti tra l'aeroporto e la città. Si parte…

14 dicembre 2009

 

 

 

Frecciarossa-aereo, sfida da Roma a Milano

dai nostri inviati Nicoletta Cottone e Gianni Dragoni

14 dicembre 2009

Gli inviati del Sole 24 Ore, Nicoletta Cottone e Gianni Dragoni

Alta velocità Torino-Milano, in vigore i nuovi orari

Le tariffe dell'alta velocità. Confronto internazionale

Treno - Ore 9.35 - Il Frecciarossa delle 9.30 parte con 5 minuti di ritardo dal binario 8. In testa al binario un corner per cambiare la prenotazione o noleggiare una macchina all'arrivo. La promessa e' di portarci a milano in 2 ore e 59 minuti.

Treno - Ore 9.06 - Arrivo alla stazIone termini Sei minuti e sei euro per arrivare alla stazIone termini vestita a festa per il natale. Sotto l,albero le letterine a babbo natale dei passeggeri. Lettere d'amore, preghiere, auguri e auspici di pace, nel mondo

Treno - Ore 9.00 - Partenza da fontana di trevi, roma Appuntamento alla fontana di trevi per la partenza. La foto di rito scatta sotto un cielo nuvoloso, mentre I dipendenti di una ditta incaricata dall'acea raccolgono le monetine dalla fontana che andranno alla caritas. Click e via alla ricerca di un taxi per la stazione e l'aeroporto.

14 dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

Alta velocità Torino-Milano, in vigore i nuovi orari

di Andrea Malan

13 DICEMBRE 2009

Le tariffe dell'alta velocità. Confronto internazionale

"Dai nostri archivi"

Si accorciano le distanze fra Nord e Sud: Milano-Roma in meno di 3 ore

Alta velocità: dal 13 dicembre Roma-Milano in meno di 3 ore

Per far posto alla Tav si allungano i tempi di pendolari e Intercity

Effetto Tav sulla Pianura padana

I finanziamenti: in Francia l'alta velocità costa un quarto rispetto all'Italia

Otto miliardi di euro per 14 treni al giorno. Domenica si è completata la linea ferroviaria ad alta velocità da Milano a Torino con il cambio di orario. La tratta da Novara a Milano segna - insieme alla Bologna-Firenze - il completamento della dorsale AV delle Ferrovie italiane (Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno) ma stabilisce - a poca distanza dalla Bologna-Firenze - un primato di costo al chilometro nonostante il percorso interamente in pianura. L'intera Milano-Torino è costata quasi 8 miliardi di euro, la Novara-Milano 2,9 miliardi per 38 chilometri: 76 milioni a chilometro contro i 38 della Milano-Bologna e i 15-16 delle equivalenti linee francesi. A differenza della Milano-Roma, almeno all'inizio l'apertura della nuova linea vedrà un aumento molto limitato dei collegamenti tra i due capoluoghi del Nordovest.

Il servizio.

Vediamo i dettagli. Da oggi ci sono tra Torino e Milano sette coppie di treni AV nei giorni feriali; quattro di queste proseguono per Roma fermando a Milano Porta Garibaldi, le altre arrivano a Milano Centrale. Di sabato le coppie saranno tre, la domenica cinque. I tempi di percorrenza sono di 50 minuti da Porta Susa a Milano Centrale (1 ora da Porta Nuova) contro 1 ora e 10 precedenti (1h e 22' da Porta Nuova); da Torino Porta Susa a Milano Porta Garibaldi bastano 45 minuti.

Il numero complessivo di treni a lunga percorrenza fra Milano e Torino scende da 11 a 10: quattro EsCity vengono sostituiti da tre InterCity (a tariffa più bassa), mentre vengono sospesi temporaneamente i due EuroCity in provenienza da Parigi, che si fermeranno a Torino senza proseguire per Milano. Il motivo è la necessità di attrezzare i TGV francesi con il sistema di controllo italiano Scmt, senza il quale la loro velocità viene limitata a 100 km/h. Le ferrovie francesi sperano di poter riattivare i collegamenti anche per Milano "entro l'estate 2010". I giorni scorsi hanno visto forti polemiche fra Trenitalia e le autorità locali piemontesi, per la riduzione dei servizi e il fatto che inizialmente fosse stata tolta la fermata di Porta Susa, quella più vicina a Milano, che finora era stata effettuata da tutti treni AV. Dopo le proteste la fermata è poi stata rimessa a 2 treni su 7; con sette coppie di treni feriali AV al giorno contro le 21 Milano-Bologna e le 36 Milano-Roma, il servizio offerto sulla nuova linea è comunque ancora distante dagli standard di quella che Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, definisce "la metropolitana d'Italia". Entro due anni dovrebbe arrivare anche su questa linea la concorrenza, rappresentata dalla Ntv di Montezemolo e Della Valle alleati con le ferrovie francesi Sncf.

I prezzi

L'apertura dell'ultimo tratto di linea veloce fra Torino e Milano porta un consistente rincaro dei biglietti. Per chi viaggia in seconda classe l'incremento è del 30% (+5% in prima); in due anni il biglietto di seconda classe è rincarato del 55 per cento. Al prezzo base il costo chilometrico della Mi-To supera quello di Milano-Bologna e Milano-Roma. Sulla Mi-To ad alleviare il salasso ci sarà - fino al 28 febbraio 2010, per posti limitati e a condizioni restrittive - l'offerta che permetterà di viaggiare in coppia acquistando due biglietti al prezzo di uno; il costo a testa scende così a 15,5 euro in 2ª classe. In alternativa per chi è da solo, i treni regionali collegano ogni ora Torino Porta Susa a Milano centrale in 1 ora e 45' (1 ora e 31 per chi è diretto alla Fiera di Milano). Il prezzo è salito di recente a 9,2 euro in 2ª classe e 14,3 in 1ª. Un confronto con i prezzi delle altre tratte AV italiane si trova nella tabella qui allegata.

13 DICEMBRE 2009

 

 

 

 

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